RETINE IN PLASTICA BIO DEL PROGETTO SPLAS: EFFICACIA IMMUTATA RISPETTO AI MATERIALI TRADIZIONALI

Dai test in acqua all’adozione in fase produttiva di una retina che promette di dire addio alla plastica negli allevamenti di mitili: i risultati delle sperimentazioni effettuate dai tecnici del Cueim negli impianti di Ferrara, Chioggia e Messina hanno dato sostanzialmente esito positivo, come testimoniato dagli imprenditori coinvolti nel progetto SPLAS che hanno provato, con successo, il materiale bioplastico nei loro impianti.

Identikit della bioplastica del progetto SPLAS
I materiali scelti per i test del progetto SPLAS sono stati forniti dalla Rom Plastica di Chioggia (www.romplastica.net), azienda leader nella produzione di reti biodegradabili per l’acquacoltura. Con le loro caratteristiche di alta compostabilità, grazie all’origine organica della fibra con cui vengono confezionate, le retine al cui interno sono state collocate le cozze hanno avuto un impatto pressoché nullo in ambiente acquatico. Le reste bio di Rom Plastica (questo il nome tecnico delle retine in cui trovano alloggio i molluschi durante le fasi di accrescimento) hanno resistito in maniera egregia alle condizioni di salinità, temperatura e stress meccanico incontrate durante le sperimentazioni nei bacini degli impianti di acquacoltura che hanno aderito all’iniziativa promossa dal Cueim.

Un brevetto per possibili nuove applicazioni in acquacoltura
Oltre all’aspetto ambientale, le retine testate nel progetto SPLAS hanno ottenuto un positivo riscontro da parte degli operatori: tutti i mitilicoltori che hanno utilizzato le reste di Rom Plastica non hanno trovato particolari differenze rispetto alle retine tradizionali in plastica standard a cui erano abituati. A questo proposito va evidenziata la caratteristica di queste retine bio: sono prodotte con una specifica mescola di origine naturale brevettata dall’azienda Novamont, specialista in lavorazione di polimeri amici dell’ambiente, la cui composizione è stata proprio quest’anno aggiornata con un miglioramento sotto il profilo della sostenibilità ambientale. Insomma, dal progetto SPLAS partono nuove prospettive per un utilizzo più ampio e sostenuto di queste bioplastiche anche in contesti di acquacoltura differenti dall’allevamento di mitili.

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