EVENTO FINALE SPLAS: OPERATORI ED ESPERTI DEL SETTORE A CONFRONTO SU ALLEVAMENTO MITILI PLASTIC FREE

Risultati e prospettive per un modello di acquacoltura che abbandoni la plastica sostituendola con materiali biodegradabili, a partire dagli allevamenti di mitili: è il tema dell’evento finale del progetto SPLAS (acronimo di Sostituzione plastiche per un’acquacoltura sostenibile), svoltosi oggi a Roma presso il palazzo della Cooperazione di via Torino 146.

La tavola rotonda, che ha concluso il progetto realizzato con fondi Feamp 2014-2020 misura 2.47, ha visto la partecipazione di esperti, imprenditori, tecnici e ricercatori coinvolti nell’iniziativa, i quali si sono confrontati in presenza e da remoto sui risultati raggiunti.

Al tavolo, moderato da Plinio Conte (ex dirigente MASAF), hanno partecipato, fra gli altri, Paolo Tiozzo (vicepresidente nazionale di Confcooperative – FedAgriPesca), Gaetano Zarlenga (direttore del CUEIM), Gilberto Ferrari (responsabile nazionale pesca & acquacoltura di Confcooperative – FedAgriPesca), Cristina Lo Fazio (presidente di EuroAcque soc. coop.), Vadis Paesanti (imprenditore ittico e vicepresidente Confcooperative – FedAgriPesca Emilia-Romagna), Massimiliano Rossi (MASAF), Antonella Donato e Paolo Mancin, imprenditori ittici rispettivamente di Messina e Scardovari (RO).

La discussione si è svolta in maniera serrata e vivace, considerato il focus del progetto SPLAS: sostituire i materiali plastici negli impianti di allevamento di mitili al fine di ridurre i rifiuti polimerici nell’ambiente marino. Tra i temi che hanno suscitato maggior dibattitto e un proficuo confronto tra i partecipanti alla tavola rotonda si evidenziano quelli della pericolosità delle microplastiche diffuse negli ecosistemi marini, per gli animali e per l’uomo, poiché naturlamente la salute umana può essere negativamente influenzata da un consumo di specie ittiche che abbia incamerato nei propri tessuti polimeri e sostanze plastiche.

Il convegno è stato anche l’occasione per mettere in luce le difficoltà riscontrate dai soggetti che hanno partecipato a SPLAS nell’eseguire le azioni previste; uno dei maggiori ostacoli messo in luce è stato quello del coinvolgimento degli operatori del settore: pescatori e acquacoltori, pur condividendo le finalità del progetto, hanno purtroppo aderito con una certa riluttanza, sebbene coloro che hanno poi scelto di testare i materiali bio si sono dichiarati soddisfatti in termini di produzione rispetto alle plastiche tradizionali.

Per quanto concerne infine le prospettive emerse a conclusione del progetto, tutti i relatori si sono dichiarati concordi sugli esiti positivi raggiunti con il progetto SPLAS, nonché sulla volontà di proseguire i test e le sperimentazioni con materiali bioplastici in acquacoltura per renderli sempre più sostenibili, anche dal punto di vista economico, per venire incontro alle necessità degli operatori.

CUEIM Consorzio Universitario di Economia Industriale e Manageriale

Fipo Pesca

Rom Plastica Srl

Centro Italiano Ricerche e Studi per la Pesca

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